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L’applicazione dello strumento PAGODA in ambito socio-sanitario:il progetto FiloDiretto

La richiesta del cliente

La pandemia da Sars-Cov-2 è l’aspetto critico che costituisce il focus della richiesta da parte del cliente Associazione Hedera, nell’ambito del progetto FiloDiretto. Infatti, dal 1 aprile e fino a luglio 2020, i Comuni di Zero Branco e Ponte di Piave nella provincia di Treviso hanno avviato questo progetto destinato alle fasce di popolazione più vulnerabili ossia le persone che vivono sole oppure famiglie composte da un genitore anziano e da un figlio di mezza età nel ruolo di caregiver. Per raggiungere questi cittadini, le amministrazioni comunali si sono avvalse del supporto dell’Associazione Hedera, ruolo qualificato nella gestione delle ricadute sociali, personali, familiari, biografiche che le situazioni emergenziali portano per l’individuo e per la comunità.

I professionisti della gestione dell’emergenza appartenenti all’associazione hanno contattato i cittadini con i requisiti sopra descritti, per raccogliere dalla loro voce direttamente, elementi sulla modalità con cui questi cittadini stavano gestendo l’emergenza, nonché problematiche, richieste e criticità specifiche e trasversali.

Il contributo di Arkyreyma

Gli aspetti critici che l’Associazione e, con lei, i servizi sociali e le amministrazioni comunali si sono trovati a gestire hanno riguardato la raccolta dei dati nel corso dei contatti con i cittadini, in particolare per la rilevazione sia delle richieste e criticità, sia del grado di contributo alla gestione delle criticità stesse che i cittadini soli potevano mettere in campo, individualmente e utilizzando i servizi e le fonti di informazione.

Hedera si è dunque rivolta ad Arkyreyma che ha riposto alle esigenze dei ruoli gestori del progetto con PAGODA, lo strumento che raccoglie i dati descrittivi della situazione critica direttamente da parte di chi la sta vivendo. La conoscenza degli scenari di fragilità individuali insieme alla conoscenza delle potenzialità di gestione degli stessi da parte del cittadino, hanno indicato ai servizi le misure più adeguate da adottare per ciascuno degli intervistati, con l’obiettivo di promuovere la gestione condivisa tra cittadino e servizi delle necessità espresse.

I risultati

Lo strumento è stato utilizzato in 54 interviste telefoniche con altrettanti cittadini raccogliendo i seguenti dati:

  • livello di competenza individuale nella gestione della situazione critica

  • risorse sociali, economiche, familiari attivabili per la gestione delle criticità

  • aree critiche da gestire e da implementare (ad esempio necessità di potenziare alcune competenze)

  • fotografia sulle modalità di descrizione, configurazione e gestione adottate da un campione di cittadini rispetto al momento storico emergenziale

Dai dati raccolti si sono realizzati i seguenti interventi:

  • attivazione di percorsi di supporto individualizzati basati sui livelli di competenza registrati per ciascun cittadino e sulla rete di risorse economiche, sociali e familiari a sua disposizione.
    In questo modo, le risorse pubbliche sono state investite contemplando il contributo di ciascun cittadino alla gestione delle “sue” criticità. Questa modalità costituisce una possibile risposta operativa alla (ormai annosa) necessità di abbandonare un sistema dei servizi assistenziale per muoversi verso un sistema generativo del contributo del cittadino alla gestione delle problematiche che lo riguardano

  • indicatori di monitoraggio dell’efficacia degli interventi adottati quali, ad esempio, l’effettiva gestione delle criticità, l’incremento della competenza del cittadino, la modifica delle sue richieste e necessità, l’effettivo ricorso alla rete sociale

  • possibilità di costruire una mappa degli aspetti critici non ancora dichiarati ma emergenti e, dunque, gestibili in anticipazione sia con interventi individuali, sia con interventi collettivi