L’attenzione rivolta al trasferimento delle imprese alla generazione successiva - il cosiddetto “passaggio generazionale” - costituisce non solo uno dei processi organizzativi in cui sono coinvolte un numero sempre maggiore di imprese, ma anche uno dei processi che incide in modo rilevante sulla “vita” delle aziende stesse, ossia sul loro mantenimento competitivo nel mercato. Solitamente, i ruoli implicati nel passaggio generazionale occupano una posizione gestionale nella struttura organizzativa, pertanto i processi innescati per guidare il trasferimento dell’impresa coinvolgono “a cascata” l’intera struttura organizzativa. Tale aspetto diventa critico, se non adeguatamente gestito.
In che modo è, dunque, possibile gestire il “passaggio generazionale” perché diventi occasione di crescita e ridefinizione dell’azienda?
Svincolarsi dalla biografia delle persone che l’hanno istituita e dalle loro capacità e conoscenze individuali è un passaggio obbligato per l’impresa. Tali conoscenze, capacità e competenze devono diventare un patrimonio trasferibile a tutta l’azienda e, nel tempo, alla comunità. Per questi motivi, il passaggio generazionale non può risolversi nel trasferimento di proprietà e richiede l’adozione di strategie e azioni condivise tra i ruoli uscenti e quelli entranti sugli aspetti patrimoniali, finanziari e gestionali.
La ricaduta di questa condivisione è la generazione di una cultura organizzativa, ossia il passaggio generazionale diventa occasione in cui l’impresa impara come crescere, come ridefinirsi, in che modo affrontare le nuove sfide, utilizzando il passaggio di testimone in termini di valore che l’eredità del passato offre al futuro.